Patto di retrovendita e patto commissorio: è legale la casa al creditore fino al saldo del debito?

Debitore e creditore possono raggiungere un accordo con il quale il primo cede al secondo la proprietà di una casa fino all'estinguersi del debito. Ma un patto di questo genere, anche nel caso in cui assuma la forma di un patto di riscatto o retrovendita, è legale? O assume l'aspetto di un patto commissorio, vietato dalla legge? A chiarirlo sono state due recenti ordinanze della Cassazione

Divieto patto commissorio: cos'è

Il codice civile vieta quello che è definito come patto commissorio, ovvero il patto con cui il debitore e il creditore si accordano affinché un bene, come ad esempio una casa, diventi di proprietà di quest'ultimo fino all'estinguersi totale del debito nei termini previsti.

Questo per evitare che il debitore sia spinto a rinunciare alla propria casa spinto dalla necessità, il che configurerebbe una sorta di usura, e violerebbe il principio della par condicio creditore che impedisce di preferire un creditore rispetto a un altro.

vendita con patto di retrovendita o patto di riscatto

Il patto di retrovendita o patto con riscatto è un accordo con cui una persona vende un bene (come ad esempio una casa) ad un'altra e questi si impegna a rivenderglielo dopo un certo periodo di tempo, generalmente nel caso si verifichi o no una determinata situazione.

A questo punto la questione è chiara: è legale il patto di retrovendita o patto di riscatto tra creditore e debitore? Quest'ultimo può vendere la proprietà di una casa al primo che a sua volta la rivenderà una volta saldato il debito contratto? La Cassazione su questo punto è chiara: l'utilizzo del patto di riscatto nei rapporti tra creditore e venditore è equiparabile al patto commissorio ed è quindi nullo.

La nullità comporta che il trasferimento dell'immobile non si realizza nonostante la stipula dell'atto e il debitore potrà rivendicare in qualsiasi momento la prorietà del bene in questione.

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